Sunday, April 22, 2007


Non so cosa fare. Vorrei essere capace di dire le cose come stanno, ma invece arriverà un altro settembre, passerà, ed io ancora non saprò cosa fare. Ringraziare l'autista scendendo dall'autobus, fare tutto al contrario, sapendo di non avere futuro. I kilometri si susseguono ritmicamente, ordinati, precisi, oscillanti, pressanti, infondono voglia di piangere; scambio sguardi con le sculture del nord che - imponenti - ti seguono quando le guardi. Io vado.
E - dimmi - va meglio l'amore di martedì pomeriggio?

1 Comments:

Anonymous Anonymous said...

Thanks for writing this.

12:51 PM  

Post a Comment

<< Home