Thursday, June 08, 2006

Cap. ?

Effettivamente non aveva molte possibilità. Aveva appena messo piede su Marte e già sentiva che rischiava di essere oscurata da una scossa ribelle; le ombre sul suo corpo non erano che lividi, ma aveva deciso lei di tornare backstage. Anni dopo - quasi quattro, avrebbe detto- piena di timore ricercava i suoi vecchi contatti: erano ancora vivi dopo tutto? Quasi sperava di essere stata l'unica a trovare una via di salvezza in mezzo a ritmi diversamente vorticosi. Aveva ancora un fisico commercializzabile, aveva ancora pantaloni di pelle nell'armadio: se li mette su per cucinare la cena e fumare una sigaretta. Che poi fumava "light" adesso. Ritornava verso qualcosa di perso e irraggiungibile, legale e suicida...ma era "solo" inconscio. C'è afa in questa cazzo di pianura - non può fare a meno di pensarlo. Aveva sempre troppa caffeina nelle vene, troppe finte eccitazioni, troppi condizionati riflessi sessuali. Le sue stelle non avevano perso di significato, però; "accendi una piccola stella, attenta a non scottarti" si era detta l'ultimo giorno della sua vecchia vita - e non aveva avuto consapevolezza della paura che la trafiggeva come soffi di - . Persino la musica rivale ora che mancava l'Angelo sembrava appartenergli; residui paranoidi miscelati a strutture mentali di stampo cattolico, arruolata da un branco solitario in cui non poteva confessare la sua infelicità costante, ostracizzata per la sua ostinazione. Non potevo dirtelo di sentirmi morire; così sono scivolata via, in silenzio, senza di te. Ho ripreso a mangiarmi le unghie e annuso curiosa il botticino dello smalto. Sorride, amaramente.

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