Friday, November 30, 2007

- guarda, vedo dei bagliori metallici, blu, perchè io li vedo? It's a freak freak freak! (mi tappo le orecchie)
- non attraversare, anche se non hai tempo, ti dirò un segreto (futuro eventuale)
- la morfina brilla nel buio...?
- eri meglio di quello che facevi finta di mostrare...cioè erano visioni costrittive
- non so, non m'importa, mi sto solo agitando...sono dannate visioni liquefacenti
- immagino di assorbire i veleni di undici milioni di anni
- ci sono luci che scendono, mi sento ripetitiva, ma cado...
- credimi, ho sentito parlare di questa parola molto difficile: an-tro-po-mor-fiz-za-zio-ni
- sì, ma è urgente che tu non veda attorno! dico stasera
- castità?
- noia peggio degli ovuli di vitamine inodore (qui il tempo ristretto è dilatato)
- secondo me dovresti seguire la luce, secondo me è giusto...ti aspetto
- ti crocifiggeranno...credimi.

Monday, November 26, 2007

Scontri

"E' la vita. Va accettata per quello che è. Che cazzo! Certa gente deve fare quello che deve fare. Quello che altri magari hanno paura di fare. Tipo sbronzarsi o andare a puttane tutte le sere. O fare a botte e distruggere camere d'albergo. Insomma, che facciano più casino possibile. E se si stufano di far casino? Beh, possono mettersi a collezioanre porcellane d'epoca. Magari andare ad abbronzarsi un po' al sole delle Bahamas. O al limite occuparsi dei figli. Però, attenzione un momento: se continuano a pensare di essere i nostri portavoce, se si mettono a fare finta, anche solo per due ore, che niente sia cambiato, che tutto sia come prima (ed intanto loro giù a fare soldi come se niente fosse) beh, in quel caso ci si incazza di brutto. 'Traditori!' ci mettiamoa a sbraitare sulla poltrona del salotto. 'Ragionaci su - diciamo all'amico - guarda dove siamo arrivati: un modello della Volkswagen che si chiama Rolling Stones. Roba da matti!'. E tutto sembra tornare ad avere senso." (G.D.)

Sunday, November 25, 2007

Lo so che non ci sei: meglio.
Vorrei capire a volte perchè mi capitano queste cose, perchè all'improvviso tutto crolla; non so se lo so, ma non lo ammetto, se lo ammetto ma non posso dirlo oppure se proprio sbaglio tutto, anche le cause...non capisco, so solo che ci sono momenti in cui all'improvviso mi sembra che tutto sia senza rimedio. Tu non c'entri eh, cioè non è per fare storie sul fatto che vorrei che fossi qui, perchè in verità il fatto che tu sia con me aiuta a non pensare, ma non lava via il fatto che tutto sia così schifoso. Penserai anche che mi faccio impressionare dalle cose che devo fare, che esagero, ma le cose che devo fare sono solo una parte, quella più immediata, ne significano altre. Forse tu capisci, non lo so, forse da fuori sembra più facile; io invece non capisco, cioè, so che sono un po' persa, non capisco perchè all'improvviso crollo. Almeno me ne rendo conto; poi magari tra un'ora va tutto meglio, però in questi momenti non so cosa mi faccia ragionare. Il fatto è che tutto sembra senza senso, senza uscita, ormai ho portato le cose ad un limite e mi spiace che sia tu a dover sentire ciò che dico, mi spiace, ma sei l'unica persona con cui posso parlarne e forse non dovrei. Ti giuro che in questi momenti non capisco cosa dovrei fare, giro e rigiro senza capire, senza nemmeno riuscire a captare perchè sia successo tutto questo, se devo punire qualcuno, se mi farebbe stare meglio, se...non so, poi tutto passa credo, lo spero. Forse è il pensiero che poi passa che non mi fa impazzire, solo non capisco, non riesco a pensare perchè è come se tutto fosse limitato, finito, sono solo molto triste, non so, è tutto stretto. E' tutto compresso, tutto legato, tutto molto complicato. Sono una persona piuttosto rovinata, mi spiace perchè avrei potuto essere migliore, solo che ormai è troppo tardi per tutto; non vorrei mai dover aggiungere una nuova volta ai tuoi ricordi, ma allo stesso tempo non posso non farlo. Mi sento come se tu vedessi cose di me che non vorrei farti vedere anche se sono io a mostrarle; lo schifo si riversa anche su di me, che forse è la cosa peggiore, no forse non è la peggiore, ho persino il coraggio di vendere tutto questo e tu ti chiederai come sia possibile, però insomma non mi aiuta ad uscirne, è tardi un po' per tutto, mi sento come se il prossimo passo fosse la compassione; mi odio per questo, non riesco a capire cosa sbaglio. Cioè, capisci, non posso sapere. So che è ridicolo dire a te queste cose, cioè dirle a chiunque lo sarebbe, lo so, faccio fatica anche io e mi sembra di sentire ciò che dirai o diresti. A volte davvero non so se dovrei persino essere ancora felice, questa cosa mi uccide, non capisco, troppe cose fanno male; odio che tu lo sappia, ma qualcuno deve saperlo, così, per sicurezza sai. Poi ci sono quelli che hanno il coraggio di dirti che quando uno è impegnato ha meno tempo per pensare. Poi non so, ho questo senso di claustrofobia, ma non perchè sono in casa, perchè non sopporto proprio le cose, non sopporto il rumore della lavatrice, non sopporto il rumore dei piatti altrui, non sopporto di sapere che c'è della gente lì sotto, non sopporto il casino, lo sporco, gli spazi ristretti, non sopporto l'idea delle facce altrui, so che sono io la causa di questo, non l'ho mai negato, lo so, ma davvero tutto questo mi fa impazzire a volte e quando non mi fa impazzire è perchè decido di dimenticarlo, di dimenticarmi dell'inutilità di tutto questo, della mancanza di ricordi, del sopravvivere...così. A volte mi rendo conto di ciò che faccio, quasi sempre, a volte però non riesco ad andare contro ad un istinto che non so da dove venga perchè in parte mi appartiene ed in parte è stato filtrato, è stato corrotto. Non riesco a capire dove inizia e dove finisce questa spirale di pensiero, vorrei capire, ma non so.
Adesso sono un po' più lucida; alla fine sono solo piccoli atti di ribellione, sto imparando a soffocarli, però è come riemergere da sott'acqua senza respirare, ho questo respiro affannoso, è tanto difficile. Sono tranquilla, non ti preoccupare; adesso faccio qualcosa, o forse no. Comunque tutto bene.

Tuesday, November 13, 2007

Quali sono le capacità scrittorie della luce?

Sunday, November 04, 2007

Norwegian wood

Non c'è niente da fare, lui quella sera mi ha spezzato il cuore. Qunado il cuore è spezzato non si può mai davvero rimettere a posto, nè con pensieri, nè opere, nè missioni: continua a vivere con rintocchi sempre più forti e sempre meno protezioni. Lui mi ha spezzato il cuore e - forse non lo si sa - ma non si è mai rimesso a posto. Il legno bruciava, bruciava dietro a qui sorrisi poco coraggiosi, finchè le parole non trovate hanno fatto evaporare anche la percezione degli errori...lo ammetto tardivamente; semplicemente, c'è una cronica dissincronia che accompagna le nostre vicende. E' un risveglio in cui non ho mai voluto aver bisogno di melodrammi, ma ne ne voglio andare via. Ho bisogno di recollect in silence. La bellezza, in fondo, è un elemento talmente effimero per giustificare il corso delle nostre non-scelte.