Wednesday, February 28, 2007

A volte il mio anelito all'infinito è dato dalla soffocante sensazione di non riuscire ad assorbire certe canzoni, dal non potermi nutrire del loro ripetuto ascolto, del non poter afferrare le loro note, le parole, il moto che evocano; provo a saltare, saltare, cantare più forte, ma ogni secondo non è mai abbastanza ricco rispetto a ciò che percepisco, o intuisco, in una sola frazione di quel secondo stesso - troppo sfuggevole per essere soddisfatto.
"The way I feel doesn't feel quite real, how does it feel to feel?"

Wednesday, February 21, 2007

You've got everything now

Parlo molto da sola, da sempre; cioè, non ad alta voce, ma è dai tempi del mio amico immaginario Ale che c'è qualcuno a cui racconto cose. Poi in un momento di vagabondare per le stanze vuote, sottovoce mi sono ricordata di quel gusto e volevo riprovarlo, per vedere se questa evocazione programmata mi avrebbe portato da qualche parte. "There is joy in repetition, so much joy in repetition" - il verso che 'ripeto' tautologicamente nella testa. In effetti le scatole di Jaffa Cakes che abbiamo portato a Natale aiutano molto oggi; però, in un impeto di malcontento, mi viene la curiosità di assaggiare quelli al mirtillo e, come sempre, lascio il pacchetto aperto a seccare.

Tuesday, February 20, 2007

Molti modi

Mi sveglia la telefonata della dogana. Io sono già ingannata dalla luce, sono inquieta, c'è qualcosa che devo fare.
Mi dipingo le unghie con lo smalto dorato; dentro sono marcia, annerita dall'umidità; no, forse è quella è muffa. E' inutile pensare, sforzarsi, tanto quello che la scrittura non può portare in vita sono le urla - quelle che non hanno niente a che vedere con l'emulazione.
Mettere il trucco nero sugli occhi mi fa già sentire meglio; ho la pelle del viso opaca e una lunga ruga sulla fronte.
Che poi sono molti modi per dire che oggi non mi sento molto bene.

Monday, February 19, 2007

Se penso che è un mese che non scrivo quasi non me ne rendo conto. Dicono che che i blog diano assuefazione, ma solo quando la solitudine si fa preponderante e con essa il bisogno di aggrapparsi ad una pagana identità astratta. Ho pensato di chiuderlo il mio rifugio, ma senza rifugi...ci si sente persi davvero.